Che coltivare un orto sia forse coltivare il mondo e che innaffiare un ciclamino sia un atto di resistenza sentimentale, un dire io sono qui, ora, e mi prendo cura.


giovedì 15 marzo 2012

Signora libertà, signorina anarchia.


Dedicato agli anarchici, ai bufali prima di Bufalo Bill,
ai lupi di Roccaforte Mondovì che tutti sanno che ci sono solo dalle impronte e da qualche povera pecora sgozzata,
ai funghi che spuntano all'improvviso come punti di domanda,
ai gatti quando sono pieni di graffi e di testosterone,
agli uccelli migratori, alle piante vagabonde,
ai semi che volano,
ai conigli che tagliano le reti, alle volpi che scappano dalle tagliole,
ai grandi ulivi sacri che scolpiscono i loro rami per assomigliare al vento,
al vento e al mare e a tutti quelli che non si lasciano modellare
da scarpe ortopediche, apparecchi per i denti,
o tutori per far crescere dritti i pomodori.

(grazie a Fabrizio De André per la canzone e a Nike Capotorto per quest'ultima citazione)

1 commento:

Gabriella ha detto...

Ci riprovo! Grazie per il post - foto e testo - e grazie per la canzone di De André, che non conoscevo, o forse non ricordavo più... perché "omnia fert aetas"
Gabriella