Che coltivare un orto sia forse coltivare il mondo e che innaffiare un ciclamino sia un atto di resistenza sentimentale, un dire io sono qui, ora, e mi prendo cura.


martedì 3 aprile 2012

Giardini nel Tempo: troppo tempo.


Ci sono delle contraddizioni che mi innervosiscono, in tutta quest'agitarsi -giustissimo- delle amministrazioni comunali nel cercare di convincere i cittadini a lasciare a casa le auto e spostarsi con i mezzi pubblici.
Per esempio io l'auto neanche ce l'ho e quindi mi sposto a piedi, in tram, in metropolitana, in autobus. Con quasi tutti questi mezzi ho cercato di arrivare (secondo le precise indicazioni del sito) fino a Giardini nel Tempo di Cesano Boscone che è un paese, come si dice, dell'hinterland milanese. Attaccato a Milano, proprio.
Ora, non è che chi non ha la macchina o chi virtuosamente decide di usarla il meno possibile vive in un sistema temporale differente, oppure ha così tanto tempo libero da poterne impiegare la maggior parte negli spostamenti metropolitani. Non ha neanche meno diritto degli altri di usare le ore domenicali nei modi che meglio crede, invece di trascorrere la giornata ad aspettare tra fermate, marciapiedi sotterranei e parcheggi assolati di autobus extraurbani.

Per dire, questo è il motivo principale per cui la mia visita a Giardini nel Tempo è stata un poco deludente. D'altra parte, dopo un viaggio che sarei tranquillamente potuta arrivare a Paris, è anche comprensibile.
Però c'erano delle belle cose, e le elencherò:
1. è in parco molto grande dove si può fare picnic e fare giocare bambini e cani
2. è gratis
3. ci sono vivaisti preparati e gentili, che spiegano per filo e per segno che cosa è l'albero della nebbia e altre specie a me sconosciute
4. c'è una bella cura negli allestimenti, un po' provenzali, un po' shabby, ma carini
5. è sicuramente organizzata con grande amore
6. il pubblico per buona parte è fantastico, fatto per lo più delle onnipresenti signore con mariti e sacchetti di gerani al seguito
7. ho scoperto la Collina dei conigli.




Poi ci sono degli aspetti così così:
1. i prezzi delle piante. So anche io che coltivare specie non proprio mainstream richiede sforzi  economici, e li rispetto. Ma obiettivamente dei piccoli vasi di ortensia a 20 euro...beh, "allora me li compro all'esselunga a 8", come ho sentito dire a più di una signora vaporosa.
2. anche qui, troppo bon ton, troppa provenza (Orticola fa scuola), un po' più di fantasia e irregolarità mi piacerebbe.
3. Già detto. Dal momento che è così frequentata, perché non mettere una navetta -anche a pagamento, per carità? Perché se no, almeno per me, non ne vale tantissimo la pena.

(Tra l'altro, dell'epimedium davidii, forse ne potevo anche fare a meno).

1 commento:

Gabriella ha detto...

Tra gli aspetti positivi includerei senz'altro il nome: "Giardini nel tempo" ... che poesia!